Le Girovaghe in Svezia

Ammettilo, anche tu come noi hai una lista di esperienze da voler fare almeno una volta nella vita!

Una di queste esperienze è stata il motivo per cui abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio.

Stiamo per raccontarti la nostra avventura in Svezia.

Premettiamo che non è una nazione molto economica, ma con le giuste accortezze e in determinati periodi dell’anno (noi consigliamo Novembre e Febbraio) è possibile fare un viaggio low cost e indimenticabile.  

Dopo un week end a Copenaghen, abbiamo scelto di raggiungere Stoccolma con un treno economico, per attraversare “lo stretto di Oresund”, un ponte e un tunnel sottomarino che collegano la Danimarca alla Svezia.

Abbiamo deciso di soggiornare presso l’Ibis Styles Stockholm Odenplan, un hotel in ottima posizione, ad un prezzo vantaggioso.

Il tour è iniziato catapultandoci nella metropolitana di Stoccolma, una vera e propria opera d’arte, andando alla scoperta delle fermate più artistiche.

Dopo l’intenso pomeriggio a girovagare nella metropolitana della città e una sosta veloce per un panino al Max Hamburger, una catena di fast food svedese, abbiamo deciso di provare una nuova esperienza: L’IceBar.

Sinceramente? Ne è valsa la pena, molto carino e ben fatto, tutto era realizzato in ghiaccio, anche i bicchieri e il bancone, inoltre, la musica moderna ha contribuito a rendere tutto più brioso.

Forse non proprio il nostro stile, ma ci siamo dette: è un viaggio “al freddo” perché non provare!

Il mattino seguente lo dedichiamo al centro storico Gamla Stan, per visitare: la Piazza Grande (Stortorget), la Cattedrale (Storkyrkan), il Museo Nobel (Nobel Prize Museum) e il Palazzo Reale (Kungliga Slottet).

Da non perdere il cambio della guardia. Si può assistere tutti i giorni di fronte al Palazzo Reale alle 12:15 in inverno e alle 11:45 in estate. Nelle domeniche e nei festivi, il cambio della guardia si svolge un’ora più tardi.

Per pranzo ci siamo concesse alcuni piatti tipici della tradizione svedese come le Kottbullar, le Falukorv e il dolce simbolo della città: il Semler.

Sapevi che Stoccolma è la città di Pippi Calzelunghe

Noi siamo delle grandissime fan della ragazzina ribelle, del suo cavallo e della sua scimmia, quindi dopo pranzo ci siamo recate in uno dei tanti negozietti del centro storico, per acquistare una bambola di stoffa come souvenir.

A quel punto inizia l’irreparabile. 

Uscendo dal negozietto vengo inondata da una grande quantità di acqua ghiacciata.

Inizialmente non riuscivo a capire chi fosse stato, ed ero anche abbastanza irritata, perché faceva molto freddo e non è stato piacevole essere fradicia in pieno inverno!

La gente rideva, soprattutto il signore di un altro negozio da cui eravamo uscite senza comprare nulla. 

Soltanto qualche minuto dopo, ci siamo rese conto che la notte precedente aveva piovuto e in quella zona erano presenti delle impalcature coperte da alcuni teloni, su cui sopra si era deposita dell’acqua che con il forte vento, stile nuvoletta di Fantozzi, è precipitata proprio su di me. 

Mille peripezie per tornare in albergo, dato che distava circa due km ed era in una zona pedonale.

Solo dopo una doccia bollente, un tea caldo e due ore sotto le coperte ho ripreso coraggio e siamo andate a vedere uno dei punti panoramici più belli di Stoccolma: Monteliusvagen (raggiungibile attraverso un sentiero panoramico, lungo circa 400 metri, apprezzabile ancora di più al tramonto).

Il giorno seguente volevamo fare una mini crociera per ammirare la città dai canali, ma non avendo a disposizione molto tempo, abbiamo scelto di raggiungere il Vasa Museum e lo Skansen Museum con il traghetto pubblico che attraversa la città (incluso nella Stockohlm Card).

Il Vasa Museum è stato costruito a seguito della riemersione di questa grandissima nave da guerra recuperata dal fondale marino dopo 333 anni.

Il museo è ben organizzato e raccontato in modo emozionante e dettagliato, dalla realizzazione della nave fino al suo recupero.

Costo biglietto: €14,00 o incluso nella Stockohlm Card

Lo Skansen Museum invece, rappresenta un tipico villaggio rurale storico dove sono preservati usi e costumi della tradizione. 

E’ un museo a cielo aperto adatto a tutti, in cui vi sono vere fattorie con animali e persone vestite con abiti dell’epoca.

Costo biglietto: €16,00

L’AURORA BOREALE

E’ giunto il momento di raccontarti il motivo principale per il quale abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio: incontrare la maestosa Aurora boreale.

Ma prima facciamo un passo indietro…

Siamo partite dalla stazione di Stoccolma, con un treno notturno (Statens Jarnvagar), diretto al nord della Svezia, a Kiruna, impiegando 12 ore.

Sicuramente l’alternativa più veloce è l’aereo, ma la nostra scelta è ricaduta sul treno per poter ammirare tutti i paesaggi della Svezia dal sud al nord.

Un viaggio fantastico tra paesaggi surreali, casette svedesi immerse nella neve.

Arrivate a Kiruna abbiamo avvertito sin da subito la differenza di temperatura, nonostante ci fosse il sole. 

Sebbene le uniche attrazioni presenti erano la chiesa e il piccolo centro, è valsa davvero la pena immergersi in questa realtà quasi lunare.

Una realtà diversa dalla nostra, dove le strade erano interamente coperte dalla neve, motivo per cui abbiamo scelto di non noleggiare una macchina.

Trovare un tour dedicato ad ammirare l’aurora boreale, per lo stesso giorno, non è stato affatto semplice, poiché c’erano grandissime probabilità di vederla quella sera e tutti si erano affrettati a prenotarne uno.

Ci siamo accontentate dell’ultima alternativa disponibile, proposta dall’ufficio del turismo, situato nella piazza principale: un tour, molto wild ed “economico” rispetto agli altri, ad un costo di 80€ a persona.

Impazienti per il tour serale, abbiamo aspettato che il transfer venisse a prenderci per portarci a CampAlta, un camping fantastico situato su un lago ghiacciato. Lì ci aspettava la nostra casetta di legno e un tramonto fantastico. Il bagno era esterno e la cucina condivisa.

Pronte per l’avventura, alle 19:30 la nostra guida è venuta a prenderci portandoci al raduno dove vi erano anche una coppia di tedeschi e una di olandesi. 

Inizialmente la guida,  con un inglese maccheronico, ha spiegato come utilizzare la motoslitta e ci ha suggerito di indossare delle tute termiche e dei caschi sopra i nostri vestiti da neve, dicendo che avremmo avuto tanto freddo! 

Solo successivamente abbiamo capito, o meglio, percepito il perché!

L’avventura è iniziata attraversando un fiume ghiacciato costeggiato da alberi innevati e la luna faceva brillare la neve come fosse cristallo.

Nel frattempo è apparsa davanti a noi un inizio di aurora boreale, una piccola foschia di luce verde, ci siamo chieste: è tutto qui? un po’ deluse continuiamo il nostro viaggio.

Ad un certo punto la guida inizia ad accelerare con la sua moto diventando impossibile stargli dietro, con i suoi guanti di renna non sentiva minimamente il freddo, mentre i nostri capelli che fuoriuscivano dal casco e le ciglia erano completamente ghiacciate, solo allora abbiamo capito perché per questo tour c’erano ancora dei posti disponibili. 

Nonostante il freddo, il divertimento è stato assicurato. 

Arrivate nel silenzio e buio più assoluto della Taiga svedese, abbiamo parcheggiato le motoslitte e raggiunto una piccola baita di legno, la guida con agilità ha acceso il fuoco e offerto succo di mirtillo caldo e prodotti tipici. 

Finalmente abbiamo iniziato a scaldarci.

Dopo circa un’ora, tra racconti e risate, uno di noi è andato a prendere la macchinetta fotografica nella motoslitta, ma preoccupati perché non tornasse, siamo usciti a controllare, quando ad un certo punto siamo rimaste senza fiato!

Nel cielo c’era una danza divina, di colori verdi, rosa e viola, mai visto nulla di così bello! Nel silenzio assoluto, la maggior parte di noi, emozionato piangeva… nessuno si è preoccupato di fare foto o di dire nulla… ma solo godersi quei 15 minuti più lunghi e spettacolari della vita, che sai che dai tuoi occhi e dalla tua mente non scompariranno mai.

In quel momento la coppia di olandesi ci ha fatto notare di essere state fortunate, perché loro l’aspettavano da una settimana, mentre a noi, la prima sera, si era mostrata in tutto il suo splendore. 

Terminato il meraviglioso spettacolo, riprendiamo il viaggio e dopo neanche 5 minuti, eccola per la seconda volta, ancora più intensa, ancora più bella e danzava come non mai. 

Ci siamo fermati nuovamente cercando di scattare qualche foto, impresa poco riuscita, poiché è difficile fotografarla e le batterie si sono scaricate velocemente a causa dei -30 gradi.

Restiamo lì per altri 20 minuti, increduli per quello che stavamo ammirando. 

Rientrati al camping a mezzanotte circa, l’adrenalina non ci ha fatto dormire per ore, impegnate a raccontarci ciò che avevamo visto, forse perché nessuna delle due ci credeva o per paura che fosse solo un sogno e l’avremmo dimenticato.

Il mattino seguente abbiamo raggiunto con la motoslitta la Fattoria Sami, un antico villaggio abitato da persone locali in cui si può fotografare e dare da mangiare alle renne. 

Dopo aver mangiato prodotti tipici e bevuto succo di mirtillo in bicchieri di legno, tutti insieme attorno al fuoco, siamo andati a visitare l’Icehotel (biglietto non incluso nel tour).

Nel pomeriggio ci siamo rilassate nella sauna spartana del camping costruita sul lago ghiacciato; all’interno vi era una botola dove potersi immergere nel lago, non vi stiamo a raccontare quanto fosse ghiacciata l’acqua, ma sicuramente un toccasana per la circolazione.

Un’altra attività che avremmo voluto provare, è la pesca nel lago ghiacciato, ma era già tardi e al mattino seguente ci aspettava un volo per l’Italia.

Malinconiche che questo sogno stesse giungendo al termine, salutiamo la Svezia.

Very & Dany

5 risposte a "Le Girovaghe in Svezia"

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